Ballata di Stroszek, La (1976)
Regia/Soggetto/Sceneggiatura: Werner Herzog - Fotografia: Thomas Mauch – Montaggio: Beate Mainka-Jellinghaus – Scenografia: Henning von Gierke – Suono: Haymo Henry Heyder – Musica: Chet Atkins, Sonny Terry, Tom Paxton, Ludwig van Beethoven – Produzione: Werner Herzog Filmproduktion – Origine: Germania – Durata: 108’
Interpreti: Bruno S. (Stroszek), Eva Mattes (Eva), Clemens Scheitz (Scheitz), Wilhelm von Homburg, Burkhard Driest, Pitt Bedewitz (ruffiani), Clayton Szlapinski (meccanico), Ely Rodriguez (indiano), Alfred Edel (direttore del carcere), Scott McKain (impiegato di banca), Ralph Wade (banditore), Vaclav Vijta (dottore), Michael Gahr, Yücsel Topcugürler (carcerati)
Il film:
«Le parole, talvolta, servono per misurare la distanza tra se stessi e il mondo, quando il mondo ha imposto distanze rischiose. È La ballata di Stroszeck a darcene l’esempio più evidente per come si esprime il protagonista e per il suo modo di porsi nello spazio. [...] Nel cinema di Herzog la percezione delle cose e dei fenomeni subisce una sorta di ribaltamento delle regole. Il punto di vista è quello di uno sguardo che vuole scavare nel profondo, per scoprire come certe persone percepiscono/vedono/sentono le cose.»
[Grazia Paganelli (a cura di), Segni di vita. Werner Herzog e il Cinema, Museo Nazionale del Cinema, Torino; Il Castoro, Milano 2008, p. 87]
Il restauro:
La preservazione di La ballata di Stroszek è stata realizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, a partire dal negativo originale 35 mm, conservato presso l’archivio della Werner Herzog Film.
La ristampa del film si inserisce in un progetto di valorizzazione dell’opera del regista tedesco, al quale il Museo Nazionale del Cinema ha reso omaggio, nel 2008, attraverso la manifestazione Segni di vita. Werner Herzog e il cinema. L’evento ha presentato una retrospettiva completa, una mostra fotografica, un concerto e un workshop, ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Scuola Holden, il Teatro Regio di Torino, la Werner Herzog Film e la German Film.
Le lavorazioni sono state effettuate nel 2007 presso i laboratori ARRI e Geyer.
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