Caso Mattei, Il (1972)

Regia: Francesco Rosi; Soggetto e sceneggiatura: Francesco Rosi e Tonino Guerra, con la collaborazione di Nerio Minuzzo e Tito De Stefano; Fotografia (Technicolor): Pasquale De Santis; Scenografia: Andrea Crisanti; Costumi: Franco Caretti; Montaggio: Ruggero Mastroianni; Musica: Piero Piccioni; Produzione: Franco Cristaldi per Vides; Origine: Italia; Durata: 118’

 

Interpreti e personaggi: Gian Maria Volonté (Enrico Mattei), Luigi Squarzina (il giornalista liberale), Gianfranco Ombuen (l’ingegner Ferrari), Edda Forronao (signora Mattei), Accursio De Leo (personalità siciliana), Giuseppe Lo Presti (un’altra personalità siciliana), Aldo Barberito (ufficiale), Dario Micaelis (ufficiale dei carabinieri), Peter Baldwin (McHale), Franco Graziosi (il ministro), Elio Jotta (il generale della commissione d’inchiesta), Luciano Colitti (Bertuzzi), Terenzio Cordova (funzionario di polizia), Camillo Milli (agente di cambio), Jean Rougel (funzionario americano), Vittorio Famfoni (giornalista), Felice Fulchignoni (personalità siciliana), Furio Colombo (assistente di Mattei), Blaise Morrisey (petroliere americano), Alessio Baume (giornalista del Time), Salvo Licata, Sennuccio Benelli, Ugo Zatterin, Gianni Farneti, Umberto D’Arrò, Giuseppe Rosselli (giornalisti), Ferruccio Parri, Michele Panataleone, Arrigo Benedetti, Thyraud De Vosjoli, Francesco Rosi (se stessi)



Il film:

«Non intendevo fare la biografia di un uomo, né analizzarlo psicologicamente. Ho voluto raccontare la sua personalità, la sua umanità, entro un dato contesto storico, politico, economico, sociale. Non sottovaluto affatto la descrizione psicologica, ma di quel personaggio e della sua psicologia ho preso quanto mi serviva per chiarire la linea che intendevo seguire: raccontare sentimenti collettivi, non individuali.»

 

[Francesco Rosi in Michel Cimet, Lorenzo Codelli (a cura di), Dossier Rosi, Il Castoro / Museo Nazionale del Cinema, Torino 2008, p. 109]

 

Il restauro:

Il caso Mattei è stato restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con The Film Foundation di Martin Scorsese, Paramount Pictures e Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il restauro è stato finanziato da Gucci, Eni e The Film Foundation. 

Il restauro digitale è stato realizzato a partire dai negativi originali scena e utilizzando come fonte di riferimento i positivi d’epoca conservati dal CSC-Cineteca Nazionale. Dagli elementi originali sono state eliminate le muffe che avevano attaccato l’emulsione e che in alcune parti avevano formato macchie gialle molto visibili, non totalmente eliminabili nemmeno con la pulizia digitale. Per queste parti è stato utilizzato l’interpositivo di prima generazione. Il film è stato scansionato a una risoluzione 4K, le immagini sono state pulite digitalmente e stabilizzate.

Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel 2012.

 

Il restauro si inserisce in un progetto di valorizzazione dell’opera di Francesco Rosi che comprende la catalogazione e la diffusione dei materiali dell’archivio del regista, acquisiti dal Museo Nazionale del Cinema tra il 2003 e il 2008.

[http://www.museocinema.it/collezioni/Rosi.aspx]

 

 



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