Paura degli aeromobili nemici, La
(1915) Regia: André Deed –
Fotografia: Segundo de Chomón –
Produzione: Itala Film, Torino –
Lunghezza originale: 300 m –
Lunghezza copia: ca. 300 m –
Didascalie: italiano –
Visto censura: 10736 del 27/11/1915 –
Prima Visione Romana: 20/02/1916 –
Interpreti e personaggi: André Deed (Cretinetti), Léonie Laporte, Felice Minotti, Domenico Gambino.
Il film:
Cretinetti si sposa e non potrebbe essere più felice e innamorato della sua giunonica consorte. Proprio il giorno del suo matrimonio, però, legge affisso sul muro un avviso che indica come comportarsi in caso di attacco aereo nemico e viene preso dal panico...
André Deed, interprete di Cretinetti, fu uno dei comici più rappresentativi della ricchissima produzione italiana del genere. La sua specialità era orchestrare situazioni sempre diverse in cui sfogare la sua energia anarchica e distruttrice. In La paura degli aeromobili nemici si aggiunge un finale dal retrogusto insolitamente amaro, in cui gli sposi sono divisi dalla guerra il giorno dopo le nozze.
Il restauro:
Restauro realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Fondazione Cineteca del Comune di Bologna. Dopo aver analizzato le numerose copie del film reperite presso la Cineteca Nazionale di Roma, il Museo di Torino e il British Film Institute di Londra, è stato individuato come matrice del restauro un duplicato negativo con didascalie inglesi stampato negli anni Sessanta da una copia originale nitrato in ottime condizioni di conservazione, oggi irreperibile, probabilmente donata al Museo di Torino da Giovanni Pastrone. Per la ricostruzione delle didascalie italiane ci si è avvalsi di un controtipo nitrato conservato a Roma, di qualità inferiore rispetto al negativo di Torino ma con flash titles italiani che, con l’ausilio delle didascalie su lastra, sono serviti da modello per sfondo grafico e font delle didascalie ricostruite; i testi delle didascalie mancanti sono stati ricavati dai documenti cartacei conservati dal Museo di Torino. L’analisi delle giunte nelle copie nitrato ha rivelato che il film era in bianco e nero fin dall’origine; una ricerca dedicata alla produzione Itala coeva ha confermato l’ipotesi che solo le didascalie fossero tinte di rosso.
Il restauro è stato effettuato nel 2005 presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.