Cabiria (1914)
Regia: Giovanni Pastrone (Piero Fosco) – Fotografia: Augusto Battagliotti, Natale Chiusano, Segundo de Chomón, Vincent C. Dénizot, Carlo Franzeri, Gatti, Giovanni Tomatis – Produzione: Itala Film, Torino – Lunghezza originale: Cabiria 1914: 3364 m; Cabiria 1931: 3132 m – Didascalie: italiano/inglese – Visto censura: 3035 del 11/4/1914 – Prima Visione Romana: 18/04/1914 –

Interpreti e personaggi: Lydia Quaranta (Cabiria, Elissa), Marcellina [Bianco] (Cabiria bambina/as child), [Carolina Catena] (Cabiria bambina/as child), Teresa [Gina] Marangoni (Creoessa), Dante Testa (Karthalo), Umberto Mozzato (Fulvio Axilla), Bartolomeo Pagano (Maciste), Raffaele Di Napoli (Bodastoret), Edouard Davesnes (Annibale, Asdrubale), Italia Almirante Manzini (Sofonisba), Vitale De Stefano (Massinissa), Alexandre Bernard (Siface), Enrico Gemelli (Archimede), Didaco Chellini (Scipione l’Africano), Emile Vardannes (Batto), signora Davesnes (madre di Cabiria/Cabiria’s mother), Gino-Lelio Comelli (Lelio), Domenico Gambino, Elviro “Fido” Schirru, Felice Minotti, Giuseppe Ferrarsi, Amedeo Mustacchi.

Il film:

Cabiria, il kolossal capolavoro diretto da Giovanni Pastrone è il film più famoso e rappresentativo della produzione muta italiana. La sua eccezionale importanza ne ha fatto oggetto di studi, ricerche e di un impegnativo progetto di restauro curato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino teso a restituire, per quanto possibile, l’integrità della versione del 1914 e della riedizione sonora del 1931 curata dallo stesso Pastrone.

 

Il restauro:

Il film era già stato oggetto di interventi conservativi e di restauro (in particolare nel 1977 e nel 1995), ma la scoperta di nuovi documenti, acquistati dalla Regione Piemonte e conservati in deposito presso gli archivi del Museo Nazionale del Cinema, ha permesso di fare luce su questioni filologiche rimaste in precedenza irrisolte, chiarendo tra l’altro alcuni interessanti dettagli riguardante la modalità del lavoro sui  set.  In particolare è stato possibile definire i materiali girati da Pastrone in vista della versione sonorizzata del 1931.

I restauri sono stati effettuati nel 2006 presso il laboratorio PresTech Film di Londra

Cabiria 1914

 


Le fonti primarie del restauro della versione italiana del 1914 sono state la copia nitrato positiva colorata della versione 1931, donata da Pastrone al Museo Nazionale del Cinema di Torino, e una copia safety stampata negli anni Sessanta a partire dal negativo originale del 1914, anch’essa conservata dal Museo; ci si è avvalsi inoltre delle copie conservate presso il MOMA di New York, il Gosfilmfond di Mosca e la Filmoteca Espanola di Madrid. Un lavoro di confronto tra le copie, l’analisi della pellicola e il confronto con gli appunti della partitura, hanno permesso di individuare le sequenze girate dopo il 1926 per la versione del 1931, circa 150 m aggiunti alla scena del sacrificio presso il tempio di Moloch; la sequenza, infatti, nella versione più antica è molto più breve. Con ogni probabilità la Sinfonia del fuoco di Ildebrando Pizzetti nel 1914 non era eseguita in corrispondenza di quella scena come si è sempre creduto, bensì prima dell’inizio del film. Nel nuovo restauro, rispetto alla ricostruzione del 1995, le scene girate per la versione sonorizzata sono state eliminate, mentre sono stati aggiunti circa 100 m della copia spagnola, solo oggi a disposizione. La disparità qualitativa dei materiali da cui si è attinto ha posto diversi problemi di stampa, risolti attraverso l’utilizzo di tecniche di laboratorio diverse in base alle esigenze dei materiali di partenza.

I colori della versione del 1914 sono stati desunti in base ai campionari colore databili 1919, che, in mancanza di copie a colori, sono stati considerati la fonte più vicina all’originale. La ricostruzione delle didascalie italiane si è basata sulla copia spagnola conservata a Madrid, una riedizione licenziata da Pastrone nel 1919, e sul ricchissimo materiale di lavorazione conservato dal Museo; il visto di censura del 1914, il foglio di montaggio relativo ad una edizione intermedia (1921?) del film, le didascalie su lastra, i campionari colore, confermano in dettaglio quanto rivelato dalle fonti filmiche, compreso il ridimensionamento della sequenza del sacrificio ambientata nel tempio di Moloch. È stato stampato un controtipo negativo con varie tecniche di stampa in base alle necessità dei materiali di partenza, ricorrendo anche alle tecniche di restauro digitale. Sono state poi stampate copie positive delle versioni inglese e italiana colorate con il metodo Desmet.

 

Cabiria 1931

 


La fonte primaria della versione sonorizzata di Cabiria del 1931 è la copia nitrato imbibita e virata donata da Pastrone al Museo. Oltre a girare alcune scene apposta per la nuova edizione al fine di spostare l’esecuzione della Sinfonia del fuoco di Pizzetti durante la sequenza del tempio di Moloch, Pastrone nel 1931 decise di accorciare la maggior parte delle scene e di variare la velocità di proiezione da 16 fps a 20 fps. La colonna sonora è stata incisa su dischi Bixiophone, oggi conservati dal Museo e sottoposti a restauro a causa delle cattive condizioni di conservazione che avrebbero pregiudicato la qualità del suono. Il confronto tra immagini e accompagnamento sonoro ha confermato che la versione restaurata è molto vicina alla lunghezza originale; è stato possibile individuare con precisione le piccole lacune grazie a un sistema di ‘marchio’ delle giunte di lavorazione escogitato da Pastrone per non perdere la sincronia con l’accompagnamento.

Le fonti per la ricostruzione delle colorazioni sono state la copia nitrato e i campionari colore dell’edizione 1931. I cartelli originali con il titolo e i credits dell’edizione del 1931, che erano stati rimosse dalla copia, sono stati ritrovati e reinseriti. È stato stampato un controtipo negativo con varie tecniche di stampa in base alle necessità dei materiali di partenza, ricorrendo anche alle tecniche di restauro digitale. Sono state poi stampate copie positive delle versioni inglese e italiana colorate con il metodo Desmet.



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