Tigre reale
(1916) Regia: Giovanni Pastrone –
Fotografia: Giovanni Tomatis, Segundo de Chomón –
Produzione: Itala Film, Torino –
Lunghezza originale: 1742 m –
Lunghezza copia: 1600 m –
Didascalie: italiano –
Visto censura: 11662 del 20/6/1916 –
Prima Visione Romana: 09/11/1916 –
Interpreti e personaggi: Pina Menichelli (la contessa/Countess Natka), Alberto Nipoti (Giorgio la Ferita), Febo Mari (Dolsi), Valentina Frascaroli (Erminia), Gabriel Moreau (Conte di/Count De Rancy), Ernesto Vaser, Enrico Gemelli
Il film:
Tigre Reale, realizzato da Pastrone subito dopo Il fuoco, è un poema sulla forza dell’amore e sulla distruttività della memoria, sulla femme fatale e sull’ossessione della colpa. Sulla contrastata storia d’amore tra la contessa russa Natka e il giovane diplomatico Giorgio La Ferlita pesa il tragico passato della donna. Nel mondo edulcorato e rarefatto di un’aristocrazia fittizia si muovono personaggi dannunziani irraggiungibili, mossi da passioni estreme.
Un lussuoso palcoscenico per la diva che offre qui un’interpretazione-simbolo della recitazione eccessiva e artificiale che segna e contraddistingue parte del cinema italiano muto.
Il restauro nel 1993 e la digitalizzazione nel 2018:
Il restauro di Tigre Reale (Giovanni Pastrone, Itala Film, 1916) fu realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino nel 1993 a partire da un positivo nitrato imbibito e virato donato da Giovanni Pastrone a Maria Adriana Prolo nel 1959.
La copia nitrato, incompleta, fu integrata con un controtipo negativo anche questo conservato dal Museo. I colori furono definiti grazie alle indicazioni dei documenti di produzione dell’Itala Film e al campionario colore. La ricostruzione delle didascalie italiane si basò sui documenti cartacei e sulle didascalie su lastra originali conservati dal Museo. La lavorazione fu effettuata nel 1993 presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.
I documenti conservati dagli archivi del Museo del Cinema hanno permesso di accertare che la versione del film sopravvissuta e restaurata, ancora oggi l’unica conosciuta, non è quella originale italiana ma quella realizzata all’epoca per la distribuzione inglese, con un finale completamente diverso.
La digitalizzazione in 4k è stata realizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino presso il laboratorio L’immagine Ritrovata di Bologna nel 2018.
L’accompagnamento musicale è stato composto ed eseguito dal Maestro Stefano Maccagno.