Plus de chauves
(1912) Produzione: Pathé Frérès –
Lunghezza copia: 34m –
Didascalie: inglesi –
Il film:
All’inizio del film, lo specchio rivela allo sconsolato protagonista l’incedere di una calvizie già evidente; in suo aiuto arriva la cameriera di casa, munita di una lozione per capelli che promette miracoli. Non sono promesse vane: bastano un paio di energici sfregamenti perché il nostro protagonista si ritrovi con un discutibile ma assai folto caschetto da paggio e barba e baffi alla moschettiera. Quando però, nell’impeto dell’entusiasmo, l’uomo bacia e abbraccia la cameriera, spuntano anche a lei imponenti basettoni. Il finale è un trionfo tricologico che vede lo sfortunato ex-calvo ritrovarsi con un look decisamente più selvaggio del necessario. Come si suol dire, attenti ai vostri desideri, perché corrono il rischio di avverarsi.
L’ottima realizzazione tecnica che nella ripresa in primo piano mostra anche un efficace utilizzo del passo uno, è qui a servizio di una storiella divertente evidentemente di grande impatto.
La digitalizzazione:
Il 1º novembre 1912 una delle maggiori industrie cinematografiche mondiali dell’epoca, la Pathé, lancia il suo primo sistema di cinema domestico, un apparecchio proiettore da salone, per un pubblico familiare, curiosamente somigliante alla macchina da cucire Singer. La pubblicità recita: «KOK: Il cinema a casa vostra! La gioia dei grandi, la felicità dei piccini».Il proiettore Cinématographe de Salon KOK 28mm è il primo sistema a sostituire la lanterna magica a lungo in voga tra le ricche famiglie borghesi e aristocratiche.
La digitalizzazione di Plus de chauvesè stata realizzata nel 2017 nell'ambito di un partenariato tra il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cinémathèque de Toulouse e la Cinémathéque de Nouvelle-Aquitaine. L’intervento si inserisce in un progetto di valorizzazione della collezione di pellicole 28mm Pathé KOK conservate a Torino. La riparazione delle copie e la scansione in 2K sono state realizzate dalla Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine, il lavoro sull'immagine e la finalizzazione dalla Cinémathèque de Toulouse. Si ringrazia Gaumont Pathé Archives per il contributo nell'identificazione dei film.