Regina di Ninive, La (1911)
Regia: Luigi Maggi – Fotografia: Giovanni Vitrotti – Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino – Lunghezza originale: 320m – Didascalie: inglese –

Interpreti e personaggi: Gigetta Morano (la regina di Ninive/Queen of Nineveh), Angelo A. Capozzi (Assur adulto/adult), Mirra Principi, Oreste Grandi (Gran Sacerdote Mitrane), Luigi Maggi (re Sennacherib / King Sennacherib), Giuseppe Gray (amante della regina/Queen’s lover), Dario Silvestri, Ernesto Vaser (il pastore nella grotta/Sheperd in the cavern), Ercole Vaser, Mario Voller Buzzi, Serafino Vité

Il film:

La regina Tamiri «bella come la dea della primavera, malvagia come lo spirito delle tenebre», istiga l’amante Canach ad avvelenare suo marito, il re Sennacherib. Quest’ultimo muore raccomandando al fedele sacerdote Mitrane la vita del proprio figlio, il principe Aznur. Tamiri e Canach salgono sul trono di Ninive, mentre il sacerdote affida Aznur ad un umile pastore, per sottrarlo ai pericoli che a palazzo minaccerebbero il legittimo erede del re assassinato. Passano quindici anni, Aznur ormai è un uomo quando Mitrane torna per svelare al giovane principe la sua vera identità e incitarlo a una tardiva vendetta. Commosso dalla visione della tavoletta su cui il padre assassinato scrisse le sue ultime parole, Aznur guiderà la rivolta popolare e, sulle scalinate del palazzo, si troverà a combattere e uccidere proprio sua madre, Tamiri.

Questa “leggenda assira”, secondo la definizione di un foglio di sala, costruisce il suo fascino soprattutto sulla protagonista, eccentrica virago che non esista a indossare l’armatura rifiutata dall’amante vigliacco per gettarsi nella mischia della battaglia. Gigetta Morano, apprezzata comedienne, dimostra qui le sue doti di attrice drammatica anche se le lacune della copia non ci permettono di godere in pieno della sua performance.


Il restauro:

La regina di Ninive è stato restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino a partire da una copia nitrato imbibita, con didascalie inglesi, conservata dal BFI - National Archive nella collezione Joye. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2018.

 



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