Granatiere Roland, Il (Campagna di Russia 1812)
(1911) Regia: Luigi Maggi –
Fotografia: Giovanni Vitrotti –
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino –
Lunghezza originale: 332m –
Didascalie: tedesco –
Interpreti e personaggi: Alberto A. Capozzi (il granatiere Roland/Grenadier Roland), Mary Cléo Tarlarini (Elena), Giuseppe Gray (il tenente marito di Elena/Lieutenant – husband of Elena), Mario Voller Buzzi (un ussaro/Hussar), Ernesto Vaser (l’oste/Innkeeper), Gigetta Morano (la vivandiera/Sutler), Arrigo Frusta (Napoleone), Oreste Grandi, Ercole Vaser, Serafino Vité (soldati / Soldiers), Mario Voller Buzzi (un ufficiale/Official)
Il film:
Congedato dall’armata napoleonica, il granatiere Roland torna al paese e scopre che la fidanzata Elena, in sua assenza, ha sposato un altro. Deluso, firma per arruolarsi altri sette anni, cercando sollievo alle pene d’amore nella vita militare e partendo per la campagna di Russia. Il destino, però, lo insegue fin nelle spianate innevate fuori Mosca, ricostruite per l’occasione dagli scenografi dell’Ambrosio alla periferia di Torino. Ritrova Elena, moglie di ufficiale giunta al fronte a seguito del marito. Prima arrabbiato e poi commosso, Roland si ritaglia il ruolo di terzo incomodo generoso che si carica il fortunato rivale ferito sulle spalle per portarlo in salvo e che cede rassegnato il mantello alla sua ex fidanzata ormai moglie di un altro. Alla fine non resta che il sacrificio eroico: paratosi praticamente solo davanti a un’orda di cosacchi, muore per coprire la fuga degli amici. La copia, monca del finale, risparmia al protagonista la fine malinconica, abbandonandolo davanti al fuoco russo disarmato ma ancora vivo e pugnace.
Grande successo del 1912, soprattutto grazie alle spettacolari scene di battaglia nella neve. Lo sceneggiatore Arrigo Frusta, inedito interprete di Napoleone, nelle sue memorie racconterà l’avventura delle riprese tra comparse tremanti dal freddo e cavalli recalcitranti. Frusta narra tra l’altro come a un certo punto, con disappunto della troupe, la neve vera smise di cadere e si dovette sopperire con quella finta. Guardando il film, l’incidente non appare poi un gran male giacché il trucco, sullo schermo, crea un effetto particolarmente poetico.
Il restauro:
Il Granatiere Rolandè stato restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino a partire da una copia nitrato imbibita, con didascalie tedesche, conservata dal BFI - National Archive nella collezione Joye. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2018.