Maciste contro lo sceicco (1926)
Regia: Mario Camerini – Fotografia: Anchise Brizzi, Antonio Martini – Produzione: Fert-Pittaluga, Roma/Torino – Lunghezza originale: 2256m – Lunghezza copia: 2000m – Didascalie: italiano – Visto censura: 22468 del 28/2/1926 –

Interpreti e personaggi: Bartolomeo Pagano (Maciste), Cecyl Tryan (la pupilla/the ward), Rita d’Harcourt (contessa/countess Lami), Lido Manetti (il giovane marinaio/the young sailor), Franz Sala (conte/cont Carlo Lami), Alex Bernard (il capitano/the commander), Oreste Grandi (Lopez), Felice Minotti, Armand Pouget, Mario Sajo, F.M. Costa, Michele Mikailoff (lo sceicco/the sheik)

Il film:

Il perfido conte Lanni vuole liberarsi della giovane nipote Anna per poter godere indisturbato dell'eredità della giovane, di cui è tutore. Progetta addirittura di destinarla all'harem di uno sceicco arabo, per tramite di pirati senza scrupoli. A sventare questo piano saranno proprio due membri dell'equipaggio della nave destinata al rapimento, Maciste e un giovane rivoluzionario imbarcato per sfuggire alla persecuzione politica. Mario Camerini, regista, soggettista e sceneggiatore, sceglie di abbandonare del tutto il tono da commedia che aveva caratterizzato gli episodi della serie Maciste, calando il gigante buono in un torbido melodramma psicologico ambientato nel sud Italia Ottocentesco. 

 

Il restauro:

Il presente restauro fa parte del progetto di valorizzazione e recupero di film muti realizzati dalle case di produzione torinesi, promosso dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Fondazione Cineteca di Bologna.

Il restauro di Maciste contro lo sceicco è stato realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Fondazione Cineteca di Bologna a partire dal controtipo negativo restaurato nel 1992, dall'archivio di Bologna e dalla Cineteca Nazionale-CSC .

In questa nuova edizione le didascalie sono state ricostruite a partire dai documenti di produzione conservati dal Museo di Torino. Alcune lacune sono state colmate grazie a una copia positiva 16 mm della collezione Bruno Boschetto di Torino.

Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel giugno 2009.

 



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