Maciste innamorato
(1919) Regia: Luigi Romano Borgnetto –
Fotografia: Alvaro De Simone –
Produzione: Itala Film, Torino –
Lunghezza originale: 2004 m –
Lunghezza copia: 1903 m –
Didascalie: italiano –
Visto censura: 14105 del 1/2/1919 –
Prima Visione Romana: 15/05/1919 –
Interpreti e personaggi: Bartolomeo Pagano (Maciste), Linda Moglia (Ada Thompson), Orlando Ricci (Sig./Mr. Thompson).
Il film:
Il film in cui Maciste si scopre per la prima volta improvvisamente innamorato. Lei è Ada, figlia di Thompson, industriale illuminato perseguitato da un concorrente senza scrupoli, Bethel. Questi prima si serve di un piccolo gruppo di agitatori per sobillare gli operai, poi tenta di colpire il rivale negli affetti rapendone la figlia. Ma non ha fatto i conti con Maciste. In Maciste innamorato privato e politico si intrecciano, si alternano, si condizionano. Maciste, nuovo eroe popolare, precorre i tempi e si propone come idolo mediatico: puniti i sobillatori, basta che la folla riconosca in lui il divo del cinema per dimenticare le proprie rivendicazioni e portarlo in trionfo. Un eroe, però, destinato ad un amore infelice.
Il restauro:
Restauro realizzato dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino. L’intervento è stato realizzato a partire da una copia positiva nitrato imbibita e virata con didascalie inglesi, conservata dal British Film Institute di Londra e da un controtipo negativo da copia lavoro della Cinémathèque Française di Parigi senza didascalie, composta da una serie di blocchi di inquadrature che recano sulle code appunti e codici di lavorazione (colorazione, numero di scena, inserimento didascalie).
La collazione delle copie ha permesso la ricostruzione di alcuni passaggi altrimenti lacunosi; i codici colore hanno consentito di ricostruire le colorazioni delle scene tratte dal negativo e di verificare le colorazioni delle scene tratte dal positivo. Il visto di censura e gli elenchi didascalie conservati dal Museo di Torino sono stati la base per la ricostruzione dei testi delle didascalie italiane. La grafica delle didascalie è stata ricavata grazie all’analisi della grafica dei cartelli nei film di produzione Itala usciti coevi. Il confronto coi documenti cartacei ha rivelato l’errato montaggio nella copia positiva di un intero blocco narrativo, che è stato rimontato correttamente; la reintroduzione delle didascalie italiane, rispetto alla versione inglese, acuisce i toni antisindacali e paternalisti del film.
Le lacune individuate sono state segnalate con dieci fotogrammi neri. I documenti d’epoca conservati dal Museo di Torino hanno permesso di ricostruire in parte la storia del negativo originale del film, spedito in Francia e seriamente danneggiato. Sono stati stampati un controtipo negativo e una copia positiva colorata con il metodo Desmet.
Restauro eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel 2006.