Enrico Thovez (Torino, 10 novembre 1869 - ivi, febbraio 1925). Dopo una prima parentesi di studi in ingegneria, nel 1896 si laureò in lettere all\'Università di Torino. Del 1887 le sue prime opere poetiche, lavori che continuerà poi a produrre, senza grandi successi, per tutta la vita. Fu anche pittore e sue opere furono esposte nel 1901 alla Biennale di Venezia. Più importante la carriera di critico letterario e d\'arte, avviata anch\'essa in giovanissima età. Fra le testate con cui collaborò: Il Corriere della Sera (dal 1890), La Stampa (dal 1898), La Gazzetta del Popolo e Il Resto del Carlino (dal 1919). In ambito critico-leterario fu noto soprattutto per le sue posizioni anticarducciane e antidannunziane. Fu anche direttore del Museo Civico di Arte Moderna di Torino. Fra i suoi libri più noti, le raccolte di scritti critico-letterari Il pastore, il gregge e la zampogna (1910) e L\'arco di Ulisse (1921), il pamphlet antimodernista Mimi dei moderni (1919, in forma di raccolta di racconti morali) e la collezione di scritti critici sull\'arte Il vangelo della pittura ed altre prose d\'arte (1921).  (fonte: Luca Mazzei, "Bianco e Nero", 550-551, 2004-2005)